Quasi il 12% della popolazione adulta italiana, ovvero circa 7 milioni di persone, soffre di sordità; in particolare rispetto alla media europea in Italia la percentuale risulta più elevata poiché ci troviamo di fronte ad una popolazione più anziana in cui 1 italiano su 5 oltre i 65 anni soffre di sordità.

Negli ultimi due anni, a causa dell’utilizzo delle mascherine, perdendo la possibilità di integrare le informazioni uditive con la lettura del labiale, il problema della sordità si è ulteriormente aggravato, creando, soprattutto nella popolazione anziana, un disagio sociale che può talvolta condurre ad un vero e proprio isolamento sociale. Ne parliamo con il dottor Giovanni Colombo, otorinolaringoiatria presso il Centro Medico Visconti di Modrone.

Quali possono essere le misure per prevenire i disturbi udivi e preservare l’udito?
La prima e più importante regola per prevenire i danni uditivi è evitare l’esposizione frequente e/o prolungata a stimoli sonori intensi o improvvisi, ad esempio riducendo il tempo di utilizzo ed il volume di cuffie ed auricolari (riuscire a percepire anche i suoni esterni), evitando di stare in stretta vicinanza a fonti sonore di livello elevato (casse in discoteca/concerti) e utilizzando dispositivi di otoprotezione nei casi di necessità di esposizione acustica lavorativa (cantieri, aeroporti, etc.) o per attività sportiva (spari).

Nel quotidiano è buona norma seguire alcuni accorgimenti per salvaguardare la salute delle nostre orecchie:

  • Utilizzare le manovre di compensazione durante le fasi di decollo e atterraggio in aereo o se si praticano immersioni subacquee
  • Prestare attenzione all’igiene delle orecchie, soprattutto dopo bagni al mare o in piscina, evitando l’utilizzo di bastoncini di cotone
  • Ricordarsi che esistono farmaci ototossici che se usati per lungo tempo possono portare ad abbassamenti uditivi
  • Evitare esposizione a rumori forti o improvvisi se in stato di gravidanza: il sistema uditivo in via di sviluppo può subire danni
  • Seguire uno stile di vita sano sia nell’alimentazione (ridurre consumo di sale, caffè, alcool, etc.) sia praticando attività sportiva aiuta a preservare tutto l’organismo, compreso il sistema uditivo

Quindi, quando sottoporsi a controlli dell’udito?
È consigliato eseguire controlli audiometrici regolari già a partire dai 30-40 anni, età di inizio del fisiologico invecchiamento del sistema uditivo. Oltre al calo uditivo acuto altre avvisaglie dell’inizio di problematiche uditive possono essere la difficoltà a comprendere chiaramente le parole in un contesto rumoroso, la necessità di dover aumentare il volume della televisione o di chiedere spesso agli altri di ripetere le parole; anche gli acufeni possono essere sintomo di un disturbo uditivo sottostante. È importante non trascurare questi disturbi ed imparare a riconoscere precocemente i primi segnali di un calo uditivo per poter procedere al più presto ad una diagnosi ed essere indirizzati ad un trattamento adeguato sia esso chirurgico che protesico;  un sistema uditivo deprivato da lungo tempo sarà meno suscettibile a trattamenti di protesizzazione mediante apparecchi acustici.

Sarà quindi indispensabile la valutazione dello specialista Otorinolaringoiatra che, mediante una accurata anamnesi, un esame obiettivo completo e dei test di funzionalità uditiva (esame audiometrico tonale, vocale ed impedenzometrico) sarà in grado di identificare eventuali disturbi dell’udito e proporre strategie terapeutiche adeguate e personalizzate.