Ormai non ci sono più dubbi: lo stile di vita troppo comodo e agiato che caratterizza la società industrializzata dove tutti si agitano e vanno di fretta, ma cercano di evitare qualsiasi sforzo che, non favorisce la salute e il benessere. La sedentarietà, in modo particolare quando si associa allo stress, rappresenta infatti un rischio di incidenza di malattie metaboliche come il diabete, la dislipidemia e l’obesità, di patologie cardiovascolari e persino di tumori specialmente a livello del seno e del colon. E’ stato stimato dall’OMS che in Europa un terzo della popolazione non raggiunge i livelli raccomandati di esercizio fisico e che ciò è responsabile di un milione di decessi all’anno, circa un decimo del totale.
Ne parliamo con la Prof.ssa Giovanna Macchi, cardiologa del Centro Medico Visconti di Modrone.
All’opposto una certa quantità di esercizio, se non proprio di sport, svolto regolarmente, protegge da queste patologie e contemporaneamente è in grado di promuovere una sensazione di benessere psico-fisico. Le evidenze scientifiche a riguardo non mancano e sono stati ipotizzati diversi meccanismi fisiologici attraverso i quali si ottengono i risultati riscontrati.
Gli effetti dell’esercizio
Sull’apparato cardiovascolare, l’attività fisica svolta in modo regolare riduce i valori pressori e la frequenza cardiaca a riposo e ne contiene gli incrementi durante lo sforzo sottomassimale. In tal modo si riduce il lavoro cardiaco a parità di sforzo. Inoltre, migliora la perfusione miocardica perché favorisce l’angioneogenesi e l’apertura di vasi collaterali, quasi a formare dei by-pass coronarici fisiologici. A livello metabolico incrementa il consumo di grassi bruciati per produrre energia e pertanto abbassa i livelli ematici di colesterolo totale, di colesterolo LDL (la frazione maggiormente responsabile dei processi aterosclerotici) e di trigliceridi. Determina anche una riduzione del tessuto adiposo e una perdita di peso (bilancia!) preservando la massa magra. Diversamente le diete eccessivamente restrittive permettono di dimagrire, ma fanno perdere anche tessuto muscolare. A scopo energetico vengono utilizzati anche gli zuccheri: la conseguenza è che la glicemia si mantiene bassa, cosa che previene l’insorgenza del diabete tipo 2 o ne facilita la cura. Un altro effetto benefico è la minore aggregabilità piastrinica (azione simile all’aspirina) che favorisce lo scorrimento del sangue e ha azione preventiva delle patologie trombo-emboliche. Sul sistema immunitario, l’esercizio stimola le difese naturali contrastando così l’incidenza delle malattie infettive e probabilmente anche di quelle neoplastiche. Sulla psiche agisce come ansiolitico e antidepressivo. Migliora infine la qualità del sonno, aumentando la durata del sonno REM e regolarizzando i ritmi sonno-veglia con effetto simile alla melatonina.
Caratteristiche dell’esercizio
L’attività fisica raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ottenere benefici in un’età compresa tra i 18 e i 65 anni è di 150 minuti (due ore e mezza) alla settimana. Devono essere svolti esercizi che coinvolgano grandi masse muscolari con dispendio energetico di tipo aerobico ad intensità moderata. In alternativa ci si può esercitare per 75 minuti (un’ora e un quarto) alla settimana con attività di elevata intensità. Se si vogliono ottenere risultati migliori sono utili esercizi di streching per la flessibilità articolare ed altri specifici per rinforzare particolari gruppi muscolari come il quadricipite, gli addominali, il cingolo scapolare o il bicipite e il tricipite degli arti superiori. L’intensità dell’esercizio viene misurata in MET. Un MET (equivalente metabolico) corrisponde al dispendio energetico dell’organismo in condizioni di riposo. Il MET rappresenta l’unità di misura del livello di esercizio: da 1 a 3 MET l’esercizio è definito lieve, da 3 a 6 MET moderato, oltre i 6 vigoroso. Il lavoro svolto è dato dal prodotto dell’intensità dell’esercizio per la sua durata (Lavoro = MET x tempo). L’attività della vita quotidiana svolta dalle persone che sono in movimento e non si ritengono sedentarie, come camminare, guidare, svolgere le faccende domestiche e lavorare al computer sono di intensità lieve e non raggiungono il livello soglia per il quale è dimostrato l’effetto salutare. I luoghi dove praticare questo esercizio che come abbiamo visto dovrebbe essere quotidiano per almeno mezz’ora, sono i più svariati: non è indispensabile iscriversi a una palestra o ad una piscina (anche se così facendo si assumerebbe un obbligo verso se stessi!) è sufficiente camminare a passo sostenuto o pedalare nel verde in luoghi lontani dal traffico. Almeno per i primi tempi, specialmente se non si è più giovanissimi o se le condizioni di salute non sono ottimali, si raccomanda di sottoporsi a una visita medica preliminare che stabilisca la non pericolosità dell’esercizio prescritto e la soglia da non superare. Dopo di che sono preziosi i consigli di personale esperto nella prescrizione degli esercizi che vanno intesi proprio come una terapia per prevenire o anche curare le malattie più diffuse del mondo in cui viviamo.
Fonte: TGCOM 24