E noto come l’attività fisica sia considerata un elemento determinante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari ed il controllo di molte altre patologie.
Uno studio recente, condotto in Finlandia (Finnish Diabetic <Nephropathy-FinnDiane-Study), ha confermato questo effetto su una categoria particolare di pazienti: soggetti affetti da diabete mellito tipo 1, insulino-dipendente, portatori o meno di malattia cronica renale.
I ricercatori scandinavi hanno studiato 2.639 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 (insulino-dipendente), con età media al reclutamento di circa quarant’anni, per un periodo di osservazione di 11 anni. Questi pazienti sono stati stratificati in base alla loro funzione renale ed è stata valutata l’attività fisica svolta nel tempo libero. È stato valutato il tasso di mortalità cardiovascolare o per altra causa.
Escludendo fattori confondenti che avrebbero potuto condizionare il rischio di mortalità in questa popolazione, tra cui sesso, durata del diabete, età all’ esordio della malattia, fumo, pressione arteriosa, assetto lipidico e peso corporeo, i ricercatori hanno osservato che l’intensità dell’attività fisica svolta nel tempo libero è un fattore favorevole a ridurre la mortalità cardiovascolare, in particolare in pazienti di sesso maschile. Lo stesso ruolo positivo è stato osservato in pazienti che avevano già una riduzione della funzione renale all’inizio dello studio, condizione che per se stessa porta ad un aumento delle malattie cardiovascolari e della mortalità.
L’aspetto innovativo di questo studio è legato al fatto che, mentre era noto che l’attività fisica svolge un ruolo favorevole in pazienti affetti da diabete di tipo 2, non insulino-dipendenti, condizione che spesso si accompagna a sovrappeso. Non è altrettanto dimostrato con sicurezza che attività fisica riduca la mortalità cardiovascolare in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, insulino-dipendente.
Tikkanen-Dolenc H et al, Diab Care 2017
Prof. Antonio Secchi, Centro Medico Visconti di Modrone
Istituto Scientifico San Raffaele
Primario dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e dei Trapianti
Questo è il report sintetico di un articolo comparso sulla stampa medica specializzata: ogni applicazione di quanto qui riportato va condotta sotto controllo medico.